CLIDD-CENTRO STUDI PEDAGOGIA DELLA MEDIAZIONE

DSA SISTEMA CO. CLI. TE.

Il trattamento CO.CLI.TE:

 Il sistema avanza un insieme di azioni educative orientate in senso cognitivo e clinico.

Si caratterizza per modalità di tipo pedagogico e si declina nei tempi e nei modi della globalità delle funzioni umane: motorie, percettive, emotive, intellettive, linguistiche, operative, sociali, secondo alcuni principi:

  • partecipazione intellettiva e motivazionale
  • globalità delle azioni e loro significato
  • continuità sequenziale e fluidità di esecuzione
  • ricerca di intenzionalità e automatismi di schemi
Sono dodici item, azioni cognitivo/dinamiche che lavorano sull’organizzazione e la coordinazione del pensiero, che prendono spunto da schede operative.


Chi legge e scrive è la mente

I termini dislessia e disgrafia fanno riferimento ad un disturbo specifico e sono assunti dai manuali diagnostici come il DSM-IV-TR tra i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), ovvero disturbi non derivati, non secondari ad altre patologie, ma primari.

Tra i disturbi della lettura possiamo identificare la dislessia, quale difficoltà strumentale di leggere correttamente e nella giusta fluidità, in assenza di altri impedimenti.

Tra i disturbi della scrittura possiamo identificare la disgrafia, quale difficoltà strumentale di scrivere correttamente e nella giusta fluidità, in assenza di altri impedimenti. La disgrafia comporta, a vari livelli, la disortografia.

Dislessia e disgrafia non coinvolgono l’intelligenza, né la discriminazione visiva delle lettere, né l’attribuzione di suoni a lettere o di lettere a suoni (sarebbero disturbi di discriminazione visiva e di simbolizzazione), ma sono l’espressione di un mancato coordinamento dell’azione mentale di leggere e scrivere in fluidità nel tempo e nello spazio. Infatti il soggetto dislessico/disgrafico non ha difficoltà a discriminare la singola lettera né a scriverla, egli comincia a compiere errori ed esitazioni quando ha a che fare con le parole, ovvero con sequenze di lettere. Alla stessa maniera sbaglia nello scrivere in sequenza, nel memorizzare in ordine, nel battere ritmi, nel parlare rapido o in parole lunghe, nell’eseguire prassie in sequenza, nel seguire consegne plurime o discorsi prolungati… compie cioè errori di coordinamento nello spazio e nel tempo, tali che disturbano l’esercizio delle successioni, procurandogli discontinuità esecutiva e insufficiente coordinamento nell’agire. In questo senso si possono definire i DSA come disturbi delle funzioni esecutive.

Leggere e scrivere è azione complessa e simultanea a carico di processi simbolici, percettivi, intuitivi, grafo motori, neuromotori, linguistici e culturali: il loro sequenziale ordinamento è regolato dalla mente e dal sistema nervoso centrale. Quindi dislessia e disgrafia constano di disturbi cognitivi, nel senso di mancato coordinamento sequenziale di azioni integrate, pertanto si configurano anche come forme di disprassia sequenziale. Tali stati disprassici si rivelano anche in altri comportamenti presenti negli stessi individui: disprassie motorie, percettive, grafo motorie, mnestiche, verbali, spazio temporali in genere.

Dislessia e disgrafia si accompagnano quasi sempre a difficoltà nel calcolo e nella comprensione dei testi, nell’insieme si denota una sindrome poliedrica che assume tratti pervasivi in relazione alle attività del leggere, scrivere, contare, organizzarsi nel tempo e nello spazio (anche difficoltà con la linea del tempo e la linea dei numeri e impaccio con l’orologio), nel linguaggio (incapacità di seguire ordinatamente una sequenza verbale lunga, sia di ascolto che del proprio eloquio), nella motricità (goffaggine, insufficiente fluidità motoria e difficoltà nelle sinestesie), nell’orientamento, nella memoria: non siamo in presenza di deficit di memoria, ma di difficoltà nell’evocare il ricordo in maniera temporalmente ordinata, si inciampa cioè nella memoria d’ordine, o sequenziale. Inoltre  ad accurati esami clinici, la sindrome da DSA comporta sempre un qualche interessamento della dominanza laterale, palese o appena percepibile negli schemi motori e nelle prassie rapide o crociate, infatti la dislateralità è in conflitto con la lettura, la scrittura di numeri e lettere, le numerazioni, l’incolonnamento, il calcolo…

Per riassumere, in tutte le persone con DSA troviamo un disturbo della successione in

·         Sequenze motorie

·         Sequenze percettive

·         Parlare/ascoltare

·         Leggere/scrivere

·         Comprensione dei testi

·         Ricordare

·         Movimento nella linea del tempo e dei numeri

·         Sequenze di pensiero


Cosa fare

Si propone un Progetto Educativo Individuale orientato allo sviluppo delle funzioni, da condurre con forte aderenza alle condizioni individuali e con estensione all’intera curvatura delle competenze umane. Una pratica ecologica e dinamica che si esplica in molte aree funzionali e che prende la dimensione di un vero e proprio trattamento abilitativo, con interventi e azioni su area motoria, area percettiva, area emotiva, area intellettiva, area linguistica e comunicativa, area numerica e del calcolo, area della lettura e della grafo motricità, area del pensiero, area della memoria, con il coinvolgimento e la collaborazione della scuola e della famiglia.

CLI.D.D. (CLInica della Dislessia e Disgrafia)  

Sistema CO.CLI.T.E. (COgnitivo CLInico Trattamento Educativo)

Diagnosi e trattamento dei disturbi specifici di lettura,  scrittura e delle abilità  matematiche secondo le pratiche ecologico-dinamiche.

www.centrostudiitard.it

Si è dimostrato molto utile ed efficace far precedere il lavoro di abilitazione da un periodo di applicazione del Metodo Feuerstein con il  Programma di Arricchimento Strumentale P.A.S:

un insieme di 500 schede suddivise in 14 Strumenti, il cui obiettivo è quello di sviluppare  e arricchire il funzionamento cognitivo dell'individuo, rendendolo capace di selezionare e rispondere in modo attivo e personale agli stimoli ambientali, aumentando soprattutto la sua capacità di anticipare mentalmente le azioni ed il loro possibile esito (pensare prima di agire, progettare interventi complessi) e modificando l'immagine di sé, da fruitore passivo a produttore attivo di nuove informazioni. Ogni strumento ha un contenuto diverso da quelli tipici delle materie scolastiche, contenuto che veicola situazioni problematiche atte a mettere in gioco, di volta in volta, gruppi di funzioni cognitive differenti. La finalità essenziale del lavoro non è l'ampliamento dell'insieme delle conoscenze del discente, ma del repertorio degli strumenti per conoscere e per apprendere, oltre al consolidamento di strategie cognitive utili ad affrontare con efficacia ed efficienza qualsiasi ostacolo.

Il lavoro di stimolo e rafforzamento delle funzioni cognitive, prerequisiti del pensiero, e di miglioramento della competenza emotiva, ha dimostrato di essere esso stesso un prerequisito utile al lavoro con gli strumenti del Sistema CO.CLI.TE. In particolare vi è un rinforzo di quelle funzioni cognitive che sottendono all’organizzazione spaziale e temporale, alla capacità di problem solving e alla pianificazione di un lavoro, una diminuzione dell’agire impulsivo e soprattutto un aumento del livello di autostima, sempre compromesso nei ragazzi con D.S.A.


Paola Tedeschi